La notte della politica

La  notte  della  politica

 

La “notte della politica” si fa sempre più oscura ed impenetrabile, specialmente qui, in Campania e nella nostra città!
Penso alla vicenda De Luca, alla sua elezione “a dispetto” della Legge Severino ed alle polemiche che l’hanno accompagnata ed, infine, all’inchiesta giudiziaria di questi ultimi giorni, con la scoperta dell’ipotesi di  reato di corruzione giudiziaria. Poi, penso alla situazione del PD irpino, con un segretario, sfiduciato dalla sua maggioranza, che non si dimette, ed al Comune di Avellino, con il Sindaco ostaggio delle sue incertezze, pronto a sconfessare sé stesso con un nuovo rimpasto di giunta, pur di restare a galla nel marasma che lo circonda!
Fino a qualche anno fa, avevo una buona considerazione del De Luca Sindaco di Salerno! Ero convinto che fosse un bravo amministratore, uno che aveva scoperto il segreto della politica, la cosa più elementare: l’impegno a risolvere i problemi della comunità e la capacità di comunicarlo ai cittadini che amministrava!
Questo ha fatto De Luca a Salerno, dimostrando intuito ed una buona capacità di scelta dei collaboratori, mettendoci, infine, quel pizzico di fantasia e di novità che sono serviti a cambiare volto ad una città brutta e disordinata, maltrattata da anni di inefficienza amministrativa. Di suo, vi ha aggiunto la scelta di informare la città di ogni iniziativa, rendendo i salernitani partecipi dei risultati ottenuti. Potremmo dire che ha saputo “fare squadra” con i cittadini: accogliendo i loro suggerimenti ed adottando le soluzioni migliori nell’interesse di tutti.
Ho cambiato, completamente, idea quando De Luca si è rivelato persino “peggiore” di quei politici ai quali aveva dato lezione di buona amministrazione! Mi riferisco alla sua mancata vittoria alle Regionali del 2010 con la scelta (sbagliata) di disertare il Consiglio Regionale, tradendo così il mandato elettorale. Penso, poi, alla sua ostinata volontà di restare attaccato alle poltrone di sindaco e sottosegretario, malgrado ogni, contraria, regola di opportunità. Per non parlare del ruolo di assemblatore di “truppe cammellate” prima a favore di Bersani e poi di Renzi nelle primarie tenutesi, a breve distanza, per l’elezione del Segretario nazionale del PD. In ultimo, la scelta di candidarsi, contro la Severino e contro l’Antimafia, esercitando un vero “ricatto” politico nei confronti di Renzi (costretto a cedere perché, senza i voti di Salerno, nessun candidato del PD avrebbe potuto vincere in Campania).
Perciò, non mi sono stupito se siamo passati dalle “luci” di Salerno alla “notte” oscura della Regione Campania: con l’inchiesta giudiziaria che ha rivelato squallori ed oscenità che non possono nascondersi dietro la scusa “abusata” in politica : “hanno fatto tutto gli altri a mia insaputa”!
Perciò, la vicenda De Luca peserà su Renzi molto di più di quello che lo stesso leader PD possa immaginare. Perché è la conferma che la famosa rottamazione è stata solo un bluff e che poco o nulla è cambiato in un partito dedito solo alla gestione del potere, specialmente in periferia!
Le vicende congiunte del PD irpino e della crisi al Comune di Avellino confermano, se mai avessimo avuto qualche dubbio, le difficoltà di questo partito.
A livello di guida provinciale si registra, da anni, il vuoto delle menti: sono mancate idee, proposte, progetti e scelte adeguate a realizzarle! Il partito è apparso impegnato, solo, a difesa di posizioni personali, peraltro bocciate dagli elettori, e nell’occupazione del potere, quello degli Enti di servizio, riuscendo, per inadeguatezza, a perdere persino dove la vittoria sembrava facile e scontata!
La discussione politica, il dialogo, la programmazione e le scelte sul futuro delle nostre comunità sono affidate ad iniziative estemporanee di singoli o gruppi che si agitano all’interno del partito: la maggior parte degli iscritti (starei per dire dei cosiddetti circoli) si muove con la logica delle bande, usando la tattica della guerriglia  che produce sconcerto, diffidenza e disamore tra i simpatizzanti e tra gli elettori. Perciò, il distacco dai cittadini cresce ad ogni tornata elettorale!
Le vicende dell’Amministrazione comunale sono strettamente collegate allo scollamento della guida politica provinciale. Chi guida sembra starsene fermo, come fosse in trincea, fin dal primo giorno: impegnato più a difendersi dagli attacchi, interni ed esterni, che a conquistare nuovi spazi di consenso! Prova a resistere senza mostrare coraggio e spirito di iniziativa! Sopravvive aspettando un miracolo che tarda ad arrivare  e che, probabilmente, non arriverà mai, viste le premesse ed i soggetti in campo.
E’ vero, non c’è lo scandalo che affligge la Regione: ma, per certi versi, tutto ciò è persino peggio! Perché almeno in Regione, fra qualche mese, con la sentenza della Consulta e la conclusione delle indagini, si farà chiarezza e si dovrà cambiare registro. Qui ad Avellino, ne sono certo, l’ipocrisia diffusa, l’arrivismo e la spregiudicatezza di certi “personaggetti”, la cecità dei cuori e delle menti di soggetti politicamente inutili elevati al ruolo di protagonisti, renderanno la notte ancora più buia ed insopportabile!
Per tutte queste ragioni, non dovremmo restarcene fermi, inerti ed indifferenti, ad aspettare un’alba che probabilmente non  arriverà mai!

 

michelecriscuoli.ilponte@gmail.com

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