I GENI NON CI FANNO CENTENARI
I GENI NON CI FANNO CENTENARI
Una cosa è certa: non sono i geni, o almeno non sono solo loro, che ci aiutano e ci permettono di vivere cent’anni. I fattori legati alla genetica possono incidere, al massimo, fino al 25% della speranza di vivere a lungo. Tutto il resto è merito del nostro stile di vita.
Su questo argomento c’è tutto un fervore scientifico anche in Italia perché possediamo sia le Marche con il primato di regione più longeva d’Europa che l’Ogliastra in Sardegna che vengono considerate di gran lunga a maggior attesa di vita.
All’Expo di Milano sono stati presentati i risultati del “Longevity check up” ottenuti dall’esame di 1.000 visitatori (94% italiani e per il resto stranieri) con età media di 54 anni (56% donne e 44% uomini) su cui sono state rilevate le tre maggiori minacce alla longevità. La prima è rappresentata dal sovrappeso (48% dei selezionati) seguita dall’ ipertensione arteriosa con il 46% e con il terzo posto appannaggio della ipercolesterolemia (38%). Ben 800 visitatori hanno esplicitato la loro dieta che è stata considerata equilibrata e 700 di loro praticavano attività fisica con regolarità. La longevità è quindi da considerarsi un fatto personale, una lotta per star bene con pochi ma importanti punti da considerare: astensione dal fumo, esercizio fisico regolare, dieta equilibrata con adeguato apporto di frutta e verdura, colesterolemia, pressione arteriosa e glicemia nei limiti della norma. Novanta visitatori su mille che si sono sottoposti ai questionari rispondevano in pieno a queste “indicazioni” di benessere. A questi parametri si devono aggiungere la lucidità intellettiva e l’equilibrio psicologico, ritenuti anch’essi importanti per la longevità e che possono essere raggiunti con una ben adeguata partecipazione alla vita sociale costruita su di una rete di rapporti interpersonali ed anche intergenerazionali.
Secondo gli scienziati italiani, ed in primis il Professor Roberto Bernabei, Direttore del Dipartimento di Geriatria dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, il dato genetico influisce per il 25% sulla longevità, le altre percentuali sono da dividere tra l’alimentazione corretta, l’attività fisica costante ma non esagerata e la socialità. Oltre questi parametri, è anche importante abitare in “zone blue”, non perché una determinata residenza aiuta a vivere di più al di là della purezza dell’aria respirata, ma per le abitudini di vita degli abitanti di queste zone. Esse sono salite alla ribalta perché hanno un elevatissimo numero di abitanti centenari ed ultra centenari e sono: Ikaria, Loma Linda, Okinawa, Nocoya e ben quattordici comuni della provincia dell’Ogliastra in Sardegna. Ikaria è una delle più belle isole greche in assoluto ed il suo nome deriva da Icaro che cadde su questo angolo di paradiso dopo essersi avvicinato troppo al sole nel tentativo di fuggire da Creta. Si trova nella zona dell’Egeo settentrionale e conta ottomila abitanti con una persona su tre che supera i 90 anni ed è bassissima la percentuale di persone che si ammalano di cancro, ma anche di demenza senile ed in genere di malattie cardio-vascolari. La dieta è di tipo mediterraneo con grande utilizzo di olio di oliva per condire e cucinare, frutta e vegetali e con l’aggiunta a colazione e dopo cena di un tè che si produce sull’isola e che tiene a bada la pressione arteriosa perché funziona da diuretico ed anche come antiossidante e depurante. Al centro dell’isola si trovano le terme romane di Therna che sono note in Europa per le proprietà delle acque che si utilizzano, veramente benefiche per artrosi e reumatismi e da qualche tempo anche per l’infertilità.
Altra zona blue è rappresentata dalla città di Loma Linda della Contea di San Bernardino in California di soli 23mila abitanti, la maggior parte molto avanti negli anni e con tantissimi centenari. Nonostante la sua modesta dimensione geografica possiede il Centro Medico dell’Università che è nel contempo un grande ospedale ed un eccezionale polo scientifico di assoluto valore internazionale per la ricerca più avanzata in biologia e medicina. Loma Linda possiede un clima meraviglioso per tutto l’anno ed un’elevata produzione di frutta e verdura di prima qualità da estese coltivazioni cosiddette biologiche.
Temperatura che oscilla intorno ai 30 gradi per tutto l’anno si trova in Costa Rica e nella provincia di Guanacaste nel Cantone di Nicoya, che è famosa nell’America Centrale per la grande produzione di riso, mais e meloni. Tali coltivazioni hanno storie antichissime e si hanno documenti di popolazioni indios precolombiane che avevano già l’abitudine di mangiare molta frutta e riso. Ovviamente la fama odierna non è legata al turismo ma al fatto che a Nicoya si vive bene e……molto a lungo.
L’isola di Okinawa in Giappone (la 287° isola più grande del mondo) è la zona blue più popolosa in assoluto con un milione e 345mila abitanti residenti in nove città. Una volta era famosa perché vi era stata inventata l’arte marziale più nota: il karate, proveniente dall’unione di ben tre arti marziali cinesi. Fino al 1972 è stata sotto il controllo diretto degli Stati Uniti, che ancora oggi conservano un’importante base militare.
La popolazione di Okinawa, insieme a quella sarda dell’Ogliastra, è considerata la più longeva al mondo in assoluto perchè probabilmente legata ad un forte utilizzo di pesce crudo, senza soia e riso, unitamente ad una genetica che è stata dimostrata particolarmente utile. Un attacco alla qualità ed alla durata della vita degli isolani sta venendo dalle abitudini dei soldati americani di stanza ad Okinawa che preferiscono le carni rosse, i grassi saturi e le fritture.
La più grande per estensione e per numero di ultracentenari è la zona dell’Ogliastra in Sardegna, che ha la caratteristica di avere il minor numero di abitanti ma di possedere ben due capoluoghi (Lanusei e Tortolì). Questa provincia della Sardegna ha sofferto di un lungo isolamento causato dalla mancanza di ferrovie e strade adeguate. Su ventitrè comuni che formano la provincia, ben 14 sono pieni di ultracentenari e questa longevità era stata già sottolineata dai dati della metà dell’Ottocento. Le motivazioni possono riguardare l’aria pulita e l’alimentazione semplice e sana. Nel comune di Villagrande Strisaili vivono ben 36 ultracentenari. Ad Arzana vive una donna di 110 anni. A Perdasdefogu vive la famiglia più longeva con un capostipite di 107 anni. In pratica in Ogliastra ci sono 16 centenari ogni 50mila abitanti. La risorsa più conosciuta è il formaggio, molto pregiato per la presenza di greggi con 50mila capre, ed il pane cosiddetto di “ghiande” fatto in casa.
In questa zona sono tutti pastori o quasi e lo sono da sempre e si alimentano in maniera essenziale e si spostano continuamente a piedi per seguire le greggi. Manca la socialità della vita in comune ma cibo genuino ed attività fisica continuano ad essere la base di una longevità oramai campione del mondo. Pertanto la vita sedentaria, i cibi elaborati, ore ed ore davanti alla televisione sempre con il telecomando in mano (il nostro più grande nemico in assoluto) sono indici prognostici negativi per una lunga vita.
Al di là della genetica, che non c’entra….sempre, per vivere a lungo si devono osservare stili di vita oculati con l’alimentazione ed il movimento in prima linea. Invecchiare in buona salute significa invecchiare bene con il fisico e la mente, condizione questa che il mondo ci invidia anche se la nostra fama è legata ai pastori dell’Ogliastra, che mangiano i prodotti da loro coltivati, fanno attività fisica in continuazione e non hanno la comodità sotto casa di strade, autostrade e ferrovie.
Gianpaolo Palumbo
gianpaolopalumbo.ilponte@gmail.com